La nostra proposta educativa
Sommario
PROPOSTA EDUCATIVA
Le Indicazioni nazionali fissano i traguardi per lo sviluppo delle competenze delle bambine e dei bambini per ciascuno dei cinque “campi di esperienza” sui quali si basano le attività educative e didattiche della scuola dell’infanzia:
– Il sé e l’altro
– Il corpo e il movimento
– Immagini, suoni, colori
– I discorsi e le parole
– La conoscenza del mondo.
Ogni campo di esperienza offre oggetti, situazioni, immagini, linguaggi riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura capaci di stimolare e accompagnare gli apprendimenti dei bambini, rendendoli via via più sicuri.
Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante gli orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza.
Le metodologie didattiche
La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata scolastica. In ogni spazio il bambino entra in contatto con materiali differenti strutturati e non per poter favorire la creatività e la curiosità che gli sono proprie. L’insegnante ha un ruolo fondamentale di regia: osserva il modo in cui ogni singolo bambino si orienta negli spazi, come si relaziona ai materiali e ai compagni per poter intervenire opportunamente favorendo lo sviluppo dell’interesse. Il curricolo della scuola dell’infanzia si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento.
L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Le metodologie didattiche fanno riferimento soprattutto all’esperienza concreta, all’esplorazione, alla scoperta, al gioco, al procedere per tentativi ed errori, alla conversazione e al confronto tra pari e con l’adulto.
Molto importanti sono le routine, momenti della giornata che si ripresentano in maniera costante e ricorrente legati all’accoglienza, al benessere e all’igiene, alla relazione interpersonale, che svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si
offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni, aiutano i bambini ad orientarsi rispetto allo scorrere del tempo e potenziano le loro competenze personali, cognitive, affettive, comunicative: l’appello, l’attribuzione degli incarichi, la cura del corpo, il riordino dell’ambiente, il pasto comunitario…
Ampio spazio viene riservato al gioco, durante il quale i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali.
I.R.C. (insegnamento religione cattolica)
In conformità con le indicazioni nazionali anche alla scuola dell’infanzia è prevista la conoscenza della religione cattolica. Un’ora e mezza alla settimana per sezione un’insegnante nominata dalla Curia incontra i bambini per raccontare in modo semplice e accattivante la vita di Gesù. L’attenzione viene posta su temi quali amicizia, solidarietà, incontro e scoperta dell’altro come risorsa. Non si tratta di un lavoro di catechesi.
Educazione differenziata su sostegno
Che cosa significa attuare un intervento di sostegno?
Attuare un intervento di sostegno significa offrire l’occasione e la possibilità agli alunni con differenti abilità, di poter apprendere al pari dei propri coetanei, attraverso un processo di costante inclusione; questo deve essere l’ obiettivo di ogni intervento didattico attuato da ogni insegnante. Il concetto di inclusione è completamente diverso da quello di assimilazione; questo “leitmotiv” dell’azione didattica di ogni insegnante, si attua quando si comprende che i confini della classe e del gruppo di apprendimento, sono aperti a tutti; di fronte al diverso infatti, ci si preoccupa di trovare i mezzi per fare in modo che questo diventi parte integrante del gruppo classe. Essere diverso infatti significa avere differenti abilità. La sfida che le insegnanti di sostegno devono quotidianamente affrontare è quella di cercare le differenti abilità possedute dall’alunno disabile e trovare la corretta metodologia di impiego da utilizzare all’interno dell’attività didattica. Il contatto con la diversità è costante occasione di crescita perché costituisce una grande occasione di conoscenza, maturazione e di confronto. Per consentire l’inclusione è necessario partire dall’accettazione dell’altro come persona, per comprendere la ricchezza presente in ognuno di noi. Si deve essere pronti a prendersi cura di ogni alunno, soprattutto di colui che ha maggiori necessità, costruendo e realizzando interventi mirati, con l’obiettivo di raggiungere traguardi anche a lungo termine. Nell’esperienza didattica la chiave del successo è determinata dall’entusiasmo e dal coinvolgimento di tutta la comunità scolastica che dev’essere in grado di instaurare un rapporto di reciproca ed efficace collaborazione con le famiglie.
Chi è l’insegnante di sostegno?
“L’insegnante di sostegno è un docente specializzato, previsto dalla Legge 517/77, che viene assegnato, in piena contitolarità con gli altri docenti, alla classe in cui è inserito il soggetto disabile, per attuare forme di integrazione a favore di alunni portatori di handicap e realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni” (Legge 517/77 che inoltre definisce anche la figura e il ruolo dell’insegnante di sostegno).
Ogni anno tutte le Istituzioni scolastiche determinano il numero dei soggetti disabili iscritti, valutano la gravità ed i bisogni di ogni singolo caso e chiedono al Provveditorato l’assegnazione di un numero di insegnanti di sostegno. Il docente di sostegno assume l’impegno di collaborare pienamente con i colleghi nell’impostazione e realizzazione del progetto educativo- didattico riferito all’alunno disabile, mettendo a disposizione la propria competenza, correlata alla specializzazione didattica per predisporre i relativi percorsi e strumenti; assume la corresponsabilità dell’attività educativa e didattica complessiva nella classe a cui viene assegnato ed inoltre attua strategie di collaborazione con le famiglie e le strutture sanitarie presenti sul territorio. L’insegnante di sostegno è un docente specializzato nell’assistenza e nella formazione di alunni diversamente abili o appartenenti a categorie di disagio sociale, culturale o familiare.